martedì 14 ottobre 2014

Il Disturbo da deficit attentivo con iperattività (ADHD)



Il Disturbo da deficit attentivo con iperattività (ADHD) si caratterizza per aspetti fondamentali quali: l’inattenzione, l’impulsività e l’iperattività. 
L’inattenzione o facile distraibilità comporta l’incapacità di portare a termine le azioni intraprese, i bambini perdono oggetti e dimenticano attività importanti. L’impulsività si manifesta come difficoltà a modulare e a controllare le proprie emozioni; tali caratteristiche sono frequentemente associate ad un comportamento iperattivo: questi bambini non riescono, frequentemente, neanche a stare seduti, hanno difficoltà ad aspettare regole e tempi. 
Tutti i bambini possono presentare, in determinate situazioni, i comportamenti sopra descritti; non significa necessariamente che hanno un deficit dell’attenzione e sono iperattivi. 
Se questi comportamenti costituiscono la caratteristica costante del bambino e sono presenti in gran parte delle situazioni ed in tutti i contesti, in quel caso è possibile ipotizzare un “Disturbo da deficit attentivo con iperattività”. 
I genitori devono essere molto attenti nell’utilizzo di questa espressione, poiché nel momento in cui connotiamo un bambino come iperattivo gli diamo un’identità che lui cercherà di confermare.
Nella gestione del “deficit attentivo con iperattività” il ruolo educativo genitoriale ha una funzione fondamentale.
Non è affatto sufficiente condurre il bambino in psicoterapia come “un giocattolo rotto” affidando allo psicologo il compito di “aggiustarlo”. E’ questo, purtroppo, l’atteggiamento di alcuni genitori. 
E’ fondamentale che il genitore sviluppi modalità e strategie utili per aiutare un figlio che soffre di ADHD.

Dott.ssa Flavia Morfini psicologa- psicoterapeuta      www.psiconapoli.com

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